domenica 26 gennaio 2014

Segue dal continua a leggere del PGT


Un PGT funzionale allo sviluppo locale deve essere dinamico, capace cioè di modificare gli scenari nella direzione del miglioramento a beneficio della città. Deve saper leggere la complessità produttiva, sociale  e insediativa del territorio. Non può più limitarsi a misure settoriali separate, ma deve privilegiare interventi  che coivolgano tutte le parti in causa a vantaggio di uno sviluppo globale. Deve cioè saper interagire con gli attori locali - protagonisti locali che riuniscono un'ampia gamma di rappresentanti dei vari settori di attività esistenti sul territorio- condividere con essi fini comuni e riuscire a creare nuove attività (generatrici di posti di lavoro e di ricchezza) a partire dalla valorizzazione (non sfuttamento, ma cura e sviluppo) delle risorse già presenti nel territorio.

Se il PGT oggi vigente realizzerà quanto previsto, la popolazione di Paderno Dugnano crescerà di molto (fino a 6.000 abitanti in più), in gran parte grazie a trasformazione di aree produttive, in parte dismesse, ma non solo (con grave danno della capacità occupazionale locale), senza prevdere nuovi servizi o interventi sulla viabilità.  

Manca una visione strategica di sviluppo di Paderno Dugnano, mancano analisi, valutazioni e soluzioni connesse al tema delle infrastrutture e all'impatto che potranno avere grandi opere  come l'intervento sulla Rho-Monza, la trasformazione della Milano-Meda in autostrada, l'innesto della  Pedemontana a Bovisio Masciago. Manca un'idea di mobilità sostenibile, non vi è uno studio sulle attività inquinanti, nè si parla di chiusura dell'inceneritore di Incirano, nè si regolamenta l'insediamento di impianti a rischio come quello della Leganti naturali srl autorizzato dall'ammistrazione uscente senza verifiche e valutazioni d'impatto.


Noi crediamo invece che sia necessario restituire al nostro territorio il suo vero valore, che non deve dipendere dalla capacità ell'operatore immobiliare, nei confronti dell'amministrazione comunale, di condizionare i piani urbanistici e gli indici di edificabilità, ma dalla qualità ambientale, sociale e produttiva del territorio. 

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