lunedì 10 agosto 2015

DAVVERO C'E' BISOGNO DI NUOVE CASE A PADERNO DUGNANO?



Durante il Consiglio Comunale del 22 luglio scorso abbiamo votato NO (insieme alle altre forze di opposizione) alle Linee  guida  per  la  realizzazione  di  interventi residenziali  in  regime  di  edilizia  convenzionata  e  di  edilizia  privata sociale

Di seguito esponiamo i motivi della nostra contrarietà:

1. Non è stata fatta alcuna analisi della domanda abitativa a Paderno Dugnano. Riteniamo che la nostra città non abbia bisogno di altri alloggi. E' sufficiente fare un giro per la città per rendersi conto di quante abitazioni non vendute o sfitte esistano.

2. Rinnoviamo la richiesta di effettuare un censimento che fotografi con precisione quante case invendute e sfitte esistano nella nostra città.

3. Il nostro territorio è già ampiamente urbanizzato (cementificazione vuol dire anche aumento del calore!! ricordiamocene in questi giorni martoriati dal ciclone torrido Caronte) Se Paderno è meno urbanizzato di alcuni Comuni a noi vicini, ciò è dovuto alle scelte fatte in passato dalle precedenti Amministrazioni: questa differenza qualitativa dobbiamo difenderla con tutte le forze. 

4. Diciamo no al cambio di uso del territorio da industriale a residenziale. Contestiamo con forza le scelte fatte dall'Amministrazione Comunale nel PGT vigente che permettono azioni che consideriamo negative per il territorio e per i suoi abitanti. Per esempio la possibilità di trasformare aree produttive in aree residenziali apre le porte alla cementificazione e impoverisce il tessuto lavorativo della città. Va rivisto il PGT: le aree industriali o restano a vocazione produttiva oppure diventino parchi! Dobbiamo trovare altre modalità di riutilizzo da parte della collettività di aree industriali dismesse e non più necessarie.

5. Si alla ristrutturazione di alloggi senza ulteriore consumo di territorio. 

6. La scelta di via 2 Giugno e di via Gorizia suscita in noi molte domande. L'area di via 2 Giugno è un'area standard e l'ipotesi di costruire significa sottrazione di servizi ai cittadini e aggravio del tessuto urbano con nuove abitazioni che a loro volta richiederanno servizi (parcheggi, aree verdi, snodi, opportunità sociali, ecc...).

7. In queste Linee guida si ha in mente un modello urbanistico che è superato (è quello degli anni ‘70 e ‘80): cooperative, edilizia residenziale pubblica... In quegli anni il modello ha funzionato, anche se con conseguenze pesanti sulla qualità dell'ambiente (esplosione del cemento in tutta Italia). Ma oggi questo modello funziona?  La realtà di oggi è uguale a quella degli anni 70-80? Se non rispondiamo a questa domanda, rischiamo di incamminarci in un vicolo cieco. Oggi la percentuale di case in proprietà è elevatissima rispetto ai decenni scorsi (i dati oscillano tra il 69% al sud e il 74% al nord-est). Chi è che oggi non ha risolto il problema della casa? In particolare due categorie: coloro che non hanno i soldi per comprarla e le giovani coppie la cui unica risorsa di supporto è rappresentata dalle famiglie di origine... A quale bisogno devo rispondere?  Il Comune non ha molte risorse da impiegare. Non ha neanche spazi da mettere a disposizione per nuove costruzioni a causa dell'urbanizzazione. La domanda oggi è di case a canone sociale e a canone moderato. 

8. In questa operazione ci sono evidenti incongruenze: ha senso tagliare il costo di costruzione per dare una casa a chi con un ISEE di 60mila euro potrebbe comprarsela sul mercato libero? Per noi di Insieme per cambiare no. Per avere un'idea: un reddito ISEE di 60mila euro per una famiglia di 3 persone corrisponde a un reddito di circa 80mila euro all'anno!!

9. Con le poche risorse che abbiamo dovremmo invece lavorare sull'invenduto e sullo sfitto. Se si interrogano gli esperti, la risposta che si ottiene è la seguente: l'unico mercato che va è quello delle costruzioni signorili di classe A. Lì c'è mercato. 

10. Questa non  è edilizia sociale. Questo regolamento non ha niente di sociale. Si presenta piuttosto come una sorta di volano per far ripartire l'edilizia a Paderno Dugnano. Più che una risposta ai bisogni abitativi dei padernesi e di altri cittadini, questa sembra la risposta ai bisogni di lavorare degli operatori del settore. Allora chiamiamo le cose con il loro nome: LINEE GUIDA A BENEFICIO DEI COSTRUTTORI CON LA SCUSA DEL BISOGNO SOCIALE E ABITATIVO DEI PADERNESI.

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